specifico
specìfico agg. [dal lat. tardo specifĭcus, comp. di species «specie» e tema di facĕre «fare»; propr., «che costituisce una specie»; nei sign. del linguaggio medico, è dal fr. spécifique] (pl. m. -ci). – 1. a. Nel linguaggio scient., che riguarda la specie, che è proprio di una specie e la distingue da altre dello stesso genere: caratteri s., in biologia, i caratteri peculiari di una determinata specie di animali o di piante; nome s., nella nomenclatura binomia, quello che identifica la specie all’interno di un genere; in filosofia, differenza s., v. differenza, n. 1 b. b. Nell’uso com. (in contrapp. a generico), determinato, ristretto a un singolo caso o a un singolo tipo: sull’argomento ha una preparazione s.; ho delle conoscenze s. in materia; particolare: è un ottimo elemento, ma non ha attitudini s. per dirigere un’azienda; singolo, isolato da altri analoghi: nel caso s. si potrà fare un’eccezione; rigoroso, preciso, ristretto a un àmbito ben determinato: il significato s. di un vocabolo, l’uso s. di un termine. Anche, fondato su dati di fatto, precisato nei particolari: fare delle accuse s.; presentare una giustificazione specifica. 2. In medicina: a. Organi di senso s., quelli dotati di funzioni sensoriali altamente differenziate (orecchi, occhi, ecc.). b. Detto di azione esclusiva o caratteristica di un determinato agente, o anche di azione particolarmente differenziata (come equivalente di elettivo): infezione s. o, più genericam., malattia s., malattia infettiva dovuta a germi dotati di azione patogena caratteristica (è stata così chiamata in partic. la tubercolosi e le sue manifestazioni: infiltrazione s., ecc.); malato s. (anche sostantivato, uno specifico, una specifica), individuo affetto da un’infezione specifica e, in partic., soggetto tubercoloso; rimedio s., farmaco che presenta azione elettiva verso una determinata malattia (per es., il chinino nei confronti della malaria); siero, vaccino s., usato nella terapia e profilassi di una sola malattia (in contrapp. a polivalente). c. Con uso sostantivato, uno s., un rimedio specifico; nell’uso com., più genericam., lo stesso che rimedio, medicamento, medicina. 3. In diritto: a. Bene s., cosa s., considerati nella loro individualità, prescindendo dal fatto che abbiano caratteristiche comuni ad altri beni; tale qualità è rilevante nella compravendita, nelle obbligazioni alternative, nei contratti cosiddetti di prestito. b. Prova s. (o, sostantivato, la specifica), nel processo penale, la prova che serve a determinare l’imputabilità del fatto delittuoso. 4. a. In fisica e nella tecnica, con riferimento a una coppia di grandezze tra loro in relazione, attributo che si dà a una di esse quando di questa si consideri il valore corrispondente a una unità dell’altra: peso s. assoluto di un corpo, il peso dell’unità di volume del corpo (cioè il rapporto tra il peso del corpo e il suo volume), e peso s. relativo, il rapporto tra il peso del corpo e il peso di un eguale volume di un corpo di riferimento (generalmente acqua per i solidi e i liquidi, aria o idrogeno per i gas); massa s. (o densità) di un corpo, il rapporto tra la sua massa e il suo volume; forza superficiale s. (o pressione), la forza agente sull’unità di superficie. b. Nella tecnica finanziaria, dazio s., il dazio doganale commisurato alla quantità unitaria (numero, peso, capacità, volume, lunghezza, ecc.); imposta s., commisurata alla quantità prodotta, quando l’ammontare varia solo in funzione del volume della produzione. 5. Sostantivato, con valore neutro, lo s., l’elemento singolare, tipico, che distingue e caratterizza un determinato contesto. In partic., nell’ambito artistico, il complesso delle peculiarità formali che distinguono un genere artistico da un altro. ◆ Avv. specificaménte, in modo particolare, con un preciso riferimento: si è molto arrabbiato, ma non specificamente con noi; un farmaco che agisce specificamente contro i batterî piogeni; la nuova legge riguarda specificamente il pubblico impiego.