spergiurare
v. tr. e intr. [dal lat. periurare (comp. di per- e iurare «giurare»), col pref. s- (nel sign. 6)] (come intr., aus. avere). – Giurare il falso, affermare o sostenere con giuramento una cosa o un fatto di cui si conosce la falsità; raro con il compl. ogg. (in frasi quali s. il nome di Dio, s. tutti i santi, nelle quali viene però a significare «giurare il falso invocando il nome di Dio, o i santi»); più spesso con uso assol.: non gli credo, è capace anche di s.; non ti vergogni di s. così sfacciatamente?; o con prop. oggettiva: spergiurava che i fatti si erano svolti proprio così; ha l’impudenza di s. che non ne sapeva proprio nulla. Nell’uso com. è spesso usato come rafforzativo di giurare, a cui si aggiunge (sempre con implicita l’idea della falsità): tutto lo accusa, ma lui giura e spergiura di essere innocente; io vorrei più tosto essere stato morto che vivo, veggendo i giovani andar dietro alle vanità e udendogli giurare e s., andare alle taverne (Boccaccio). Ant., con si rifl., spergiurarsi, rinnegare o non mantenere un giuramento: chi giura e spergiurasi, anco bastemia Idio (s. Bernardino).