sperone1
speróne1 (o spróne) s. m. [dal germ. sporō (da cui il ted. Sporn e l’ingl. spur); nelle lingue romanze il termine germ. è penetrato attrav. il lat. carolingio sporonus]. – 1. Arnese di metallo applicato ai calcagni del cavaliere per stimolare, pungendola ai fianchi, la cavalcatura, costituito da un semicerchio (collare) con un elemento sporgente al centro (asta o forchetta), cui è fissato un disco girevole a sei o più punte (rosetta o rotella o stelletta) che rappresenta il vero pungolo (ma nei tipi più antichi e semplici il pungolo è costituito dall’elemento sporgente stesso, più o meno appuntito): allacciarsi, affibbiarsi gli s. agli stivali; incitare il cavallo con gli s.; s. medievali, moderni; s. di ferro, d’argento; s. a punta, a rotella, a brocco; s. alla scudiera, con asta corta e rosetta fissata eccentricamente. In questa accezione fondamentale la forma più usuale è sprone, che è inoltre esclusiva in alcune locuz. particolari e in usi fig. (per cui v. sprone). Per estens., nome esteso a indicare formazioni o elementi aventi analogia di forma o struttura con gli speroni da cavaliere (accezioni tutte in cui è pressoché esclusiva, salvo usi ant. e rari, la forma sperone). In partic.: 2. In zoologia: a. Ispessimento corneo del metatarso, volto all’indietro, particolarmente sviluppato nel maschio di alcuni uccelli, soprattutto galliformi. b. Residuo atrofico del quinto dito dei canidi. c. Escrescenza cornea situata nella parte posteriore del nodello di alcune specie di artiodattili e perissodattili. d. Aculeo corneo velenifero situato nel tarso dell’ornitorinco. e. Nei chirotteri, l’apofisi del calcagno che funge da sostegno all’uropatagio. f. Nome di strutture, con diversa forma e funzione, presenti sulle zampe dell’ape domestica. 3. a. In embriologia, la lamina esistente fra allantoide e intestino, che divide la cloaca interna in una parte allantoidea e una parte intestinale. b. In anatomia umana, s. arterioso, lamina tessutale di forma semilunare situata in prossimità della biforcazione terminale dei tronchi arteriosi, che divide il flusso sanguigno in due correnti secondarie. c. In patologia chirurgica, esostosi più o meno appuntita, spec. se in sede calcaneare, spesso responsabile di fenomeni dolorosi, il cui trattamento radicale richiede la rimozione chirurgica dello sperone stesso. 4. a. In botanica, prolungamento, di solito conico o cilindrico, per lo più nettarifero, di una parte del fiore: nelle viole, prolungamento del petalo inferiore, nella cappuccina dei tre sepali posteriori e insieme del ricettacolo. S. della segala, altro nome della segale cornuta. b. In arboricoltura, ramo tagliato molto corto (come, per es., il cornetto del tralcio di vite). 5. a. Nella costruzione navale, speciale forma del dritto di prua di navi militari di ogni tempo – dai più antichi esempî minoici, ai rostri romani, a quelli ottocenteschi – foggiato in modo da sfondare, con l’urto, la parte subacquea dello scafo attaccato (in questo sign., è usata anche, ma più rara, la forma sprone). b. Negli idrovolanti, s. dello scafo, la sporgenza a poppa del fondo dello scafo destinata a rendere più efficiente la frenatura nell’ammaramento. 6. a. Nelle costruzioni civili, elemento costruttivo, sinon. di contrafforte e, in partic., contrafforte privo di caratteri architettonici ben definiti e per lo più a scarpata; più genericam., denominazione delle strutture sporgenti costruite trasversalmente per rinforzo di murature sottoposte a spinte oblique. b. Nelle costruzioni idrauliche, sinon. di pennello. c. Nelle fortificazioni, sporgenza esterna nel tracciato di un’opera o di una trincea, destinata alla postazione di armi per il fiancheggiamento. 7. In geografia fisica e in alpinismo, contrafforte roccioso che si diparte direttamente da una cima o da una cresta montuosa. Anche, sporgenza sottomarina simile nella forma al promontorio. Più genericam., sporgenza: uno s. di roccia, di scoglio; girato lo sperone, non vidi il mio cane; abbaiava però ancora più vicino, dall’interno di una roccia spaccata che veniva subito dopo (Piovene).