spiazzare
v. tr. [der. di piazza, col pref. s- (nel sign. 3), come calco del fr. déplacer]. – 1. Nello sport, in varî giochi con il pallone o con la palla (calcio, tennis, ecc.), indurre l’avversario, in genere con una finta, a spostarsi dalla posizione più favorevole per il suo gioco: con una finta ha spiazzato il portiere e ha segnato; un tennista abilissimo nello s. l’avversario. 2. fig. a. Fare in modo che altri, di cui si è rivali o concorrenti in relazione al raggiungimento di un determinato scopo, venga a trovarsi in una posizione di inferiorità, neutralizzandone, per lo più con l’astuzia, la possibilità di azione: con un’abile strategia è riuscito a s. la ditta concorrente e ad aggiudicarsi l’appalto; all’ultimo momento ha spiazzato il collega più quotato ed è stato nominato lui direttore dell’azienda; per estens., disorientare, sorprendere: la sua domanda mi ha spiazzato; sono rimasto spiazzato dal suo comportamento. b. Nel linguaggio econ., determinare lo spiazzamento (v.): la crescita della spesa pubblica può s. gli investimenti privati. ◆ Part. pass. spiazzato, anche come agg.: essere, trovarsi, rimanere spiazzato.