spigare
v. intr. [lat. spīcare «mettere le spighe», der. di spica «spiga»] (io spigo, tu spighi, ecc.; aus. essere o avere nel sign. proprio, avere nel sign. estens.). – Di cereali, fare, mettere la spiga: il grano è già (o ha già) spigato. Per estens., di ortaggi, diventare troppo alti, allungarsi a guisa di spiga per eccessiva maturazione, invecchiare sulla pianta, con conseguente indurimento e perdita di freschezza: gli spinaci o le rape, in questa stagione, cominciano a s.; i cavoli hanno già spigato e non sono più buoni. ◆ Part. pass. spigato, anche come agg., che ha già messo la spiga: avena spigata; troppo cresciuto, indurito: spinaci ormai spigati.