spogliatoio
spogliatóio s. m. [der. di spogliare]. – 1. a. In abitazioni private (per lo più lussuose), piccolo ambiente contiguo alla camera da letto, in cui ci si spoglia, si cambiano abiti e indumenti. b. In edifici destinati a collettività (stabilimenti industriali, ospedali, scuole, impianti sportivi, ecc.), ambiente o complesso di ambienti, spesso dotato di impianti igienici, appositamente attrezzato per cambiarsi d’abito, indossare indumenti speciali (tute da lavoro, uniformi di servizio, tenute sanitarie e sportive, ecc.), e riporre in luogo adatto i proprî indumenti: lo s. (o al plur. con valore collettivo, gli s.) di un’officina, di un grande magazzino, di uno stadio. c. Nel linguaggio sport., essendo lo spogliatoio il luogo d’incontro e di confronto di una squadra, il termine è spesso usato, in senso fig., per esprimere il cameratismo, lo spirito di corpo di una squadra, e sono dette voci di s. o dello s. i commenti, le impressioni, gli umori che serpeggiano tra i giocatori alla vigilia di una partita importante o al termine della stessa. In senso proprio, nel gioco del calcio, mandare negli s., espressione giornalistica indicante la decisione dell’arbitro di espellere dal terreno di gioco, per tutta la durata della partita, un calciatore che si sia reso colpevole di gravi scorrettezze (v. espulsione, n. 1). 2. In funzione appositiva invar., detto di mobile o luogo che serve per riporre temporaneamente indumenti e oggetti personali: gli armadietti spogliatoio di una biblioteca, di una palestra.