spoletta
spolétta s. f. [dim. di spola]. – 1. Piccola spola; in partic., la piccola spola della macchina da cucire e dei telai artigianali. In senso fig., fare la s., lo stesso, ma meno com., che fare la spola (v. spola, n. 1). 2. Congegno applicato ai proietti d’artiglieria, alle bombe d’aereo, ai missili, ecc., e destinato a provocare la detonazione della carica di scoppio, contenuta nel proietto stesso, nell’istante più opportuno a conseguire i maggiori effetti sull’obiettivo. Spolette a percussione, che agiscono per forza d’urto sul bersaglio, e possono essere a bocchino posteriore o a bocchino anteriore, a seconda che si applichino al fondello o all’ogiva del proietto, nonché a funzionamento istantaneo o ritardato, a seconda che lo scoppio avvenga al momento dell’impatto col bersaglio o dopo un determinato spazio di tempo (generalmente dell’ordine di qualche secondo) dall’impatto stesso. S. a tempo, destinate a far scoppiare il proietto al termine di un opportuno intervallo di tempo, susseguente al lancio, la cui durata è stabilita facendo ruotare dall’esterno una ghiera mobile mediante apposito graduatore. S. a doppio effetto, in grado di funzionare sia a tempo sia a percussione. S. di prossimità, così chiamate perché provocano l’esplosione quando il proietto si trova a una determinata distanza dal bersaglio: le più diffuse sono le s. elettromagnetiche (dette anche radiospolette o radarspolette), che contengono un piccolo radioricetrasmettitore e sono basate sulla riflessione di onde elettromagnetiche ultracorte da parte del bersaglio. S. a pressione idrostatica, quelle usate in bombe di profondità antinavi e antisommergibili, azionate dalla pressione dell’acqua a una certa profondità. 3. Nell’uso region., panino di forma piuttosto lunga e affusolata.