sporcizia /spor'tʃitsja/ (non com. sporchizia) s. f. [der. di sporco]. - 1. a. [l'essere privo di pulizia: non potete immaginare la s. di quella casa!] ≈ sporco. ↑ (non com.) laidezza, laidume, lerciume, lordume, lordura, luridume, porcheria, sozzeria, (non com.) sozzume, sozzura, sudiciume. ↔ lindezza, lindore, (lett.) nettezza, pulito, pulizia. b. (fig.) [l'essere caratterizzato da comportamenti contrari all'onestà o alla morale: denunciare la s. di certi ambienti] ≈ disonestà, sporco. ↑ abiezione, immoralità, infamia, (pop.) infamità. ↔ (lett.) nettezza, onestà, pulizia, purezza. 2. a. (estens.) [ciò che rende privo di pulizia e, anche, di cose sporche: togliere, levare la s.; pulire un luogo dalla s.] ≈ immondizia, sporco. ↑ laidume, lerciume, lordura, luridume, sozzume, sozzura, sudiciume. b. (fig.) [cosa, azione, comportamento e sim. e, anche, espressione oscena o scurrile: un film pieno di sporcizie; smetti di dire sporcizie!] ≈ indecenza, laidezza, licenziosità, oscenità, porcheria, sconcezza, sozzeria, turpitudine. ‖ scurrilità, trivialità, volgarità.