spossare
v. tr. [der. di possa, col pref. s- (nel sign. 4); è prob. che il part. spossato, documentato come agg. in età anteriore al verbo, sia all’origine del verbo stesso] (io spòsso, ecc.). – 1. Togliere le forze, l’energia, indebolire la resistenza fisica e psichica: questo caldo mi spossa; la colica di reni lo ha spossato; con uso assol.: un’attesa che spossa; come intr. pron., debilitarsi, sentirsi venir meno le energie: si spossa con continui viaggi. 2. In agraria, s. il terreno, depauperarlo. ◆ Part. pres. spossante, anche come agg., che spossa, che stanca e affatica: un lavoro spossante; se ... risaliva le scale, era subito oppressa da un affanno spossante, come se avesse salita una montagna (Pea); estens., snervante, sfibrante: una spossante attesa. In agraria: coltura spossante, depauperante. ◆ Part. pass. spossato, frequente come agg., senza più forze, privo di energia, sfinito: è ancora spossato dalla lunga camminata; la malattia l’ha lasciato spossato; essere, sentirsi spossato. Ant., con uso estens.: il già rattiepidito amore per la spossata speranza (Boccaccio), per la speranza quasi perduta.