sputare
v. intr. e tr. [lat. spūtare, der. di spūtum: v. sputo]. – 1. intr. (aus. avere) Espellere con forza dalla bocca un getto di saliva, anche misto a catarro e muco: è proibito s. per terra; s. non è mai educato, ma se proprio devi farlo, sputa nel fazzoletto; con la particella pron. dativa: sputarsi sulle, o nelle, mani, per afferrare meglio qualcosa. L’atto di sputare è considerato da Dante una facoltà tipica dell’uomo, così come il parlare, negata invece agli animali: L’anima ch’era fiera divenuta [che aveva cioè mutato la sua figura umana in quella di un serpente], Suffolando si fugge per la valle, E l’altro [il serpente che si era trasformato in uomo] dietro a lui parlando sputa (Inf. XXV, 136-138; sembra questa l’interpretazione più probabile dell’ultimo verso, piuttosto che come allusione all’antica credenza che la saliva fosse un antidoto contro il veleno dei serpenti). Comuni le locuz. s. su qualcosa, s. addosso, in faccia a qualcuno, anche con uso fig., disprezzare, respingere con sdegno ostentato: io ci sputo su questi quattrini!; qualcuno ti offre aiuto e tu gli sputi addosso!; con sign. analogo, s. nel piatto dove si mangia, disprezzare chi, in qualsiasi modo, fornisce i mezzi per il nostro sostentamento; ormai rara la locuz. ant. s. dolce, dissimulare il proprio astio e rancore con parole ed espressioni gentili e cordiali: quella sputa dolce, ma dentro ci ha il veleno!; e sempre con valore fig., ma non iron., nel prov. chi ha dentro amaro, non può s. dolce. 2. tr. a. Espellere, gettare fuori con forza dal cavo orale: sputa quella robaccia che hai messo in bocca!; non s. i nòccioli delle ciliegie per terra!; bevve un sorso di vino ma lo sputò subito fuori perché era acido; con un pugno gli fece s. due denti, e iperb.: un pugno da far s. tutti i denti; s. sangue, anche fig., fare una grande fatica, incontrare gravi difficoltà: ha dovuto s. sangue per riuscire ad avere quel posto!; s. i polmoni, sforzarsi a parlare, soprattutto per ottenere uno scopo o per convincere qualcuno, spesso con scarso esito; s. l’osso, spec. in senso fig., rendere quello che si è preso senza averne diritto, dire ciò che si sa e che non si vorrebbe dire. Com. le espressioni fig. s. veleno, dire malignità, pronunciare parole astiose e velenose contro qualcuno; s. sentenze, sentenziare su ogni cosa, giudicare di tutto con sussiego e con sicurezza presuntuosa: è un pedante, non fa che s. sentenze!; s. in faccia a qualcuno il proprio disprezzo, il proprio astio, ecc., manifestarglielo apertamente. b. estens. Gettare fuori con forza, emettere: la locomotiva avanzava con fatica sputando fumo; il vulcano ricominciò a s. lava e cenere; E il tronco sodo ora sputava fuori La zeppola d’acciaio (Pascoli); non com., trasudare: il muro sputa umidità. ◆ Part. pass. sputato, con valore verbale: sangue, veleno sputato; com. anche come agg. nella locuz. fig. essere qualcuno (il padre, il nonno, ecc.) nato (e) sputato (o anche assol., sputato), somigliare perfettamente: quel ragazzo è il padre nato e sputato!; è proprio sputata alla madre!; questo è proprio un Malavoglia nato sputato! (Verga).