squadrare
v. tr. [lat. *exquadrare «ridurre a forma quadrata», der. di quadrus «quadrato1», col pref. ex-; cfr. quadrare]. – 1. a. Mettere in squadra; delimitare o ritagliare in modo da ottenere una figura, rettangolare o quadrata, ad angoli retti: s. un’asse, un cartone, s. il foglio (da disegno), tracciarvi con la matita, servendosi della squadra (o di squadra e compasso), il riquadro entro cui sviluppare il disegno. b. Lavorare il legno, la pietra, il marmo riducendoli a sezione quadra: s. un pezzo di tronco con l’accetta. 2. estens. a. S. con l’occhio, con lo sguardo, o semplicem. squadrare, misurare con l’occhio, e in senso fig. scrutare attentamente una persona, per esaminarla, o guardarla intensamente con particolare espressione: prima di lasciarmi entrare, mi squadrò da capo a piedi; s. con sospetto, con stupore, con aria di minaccia, con severità, ecc.; ei prima Squadrò torvo Calcante, indi proruppe (V. Monti); fra Cristoforo ... attraversò il cortile, tra una folla che lo squadrava con una curiosità poco cerimoniosa (Manzoni); Laura lo riconobbe e ... lo squadrò dapprima con uno sguardo investigativo lungo tutta la persona, poi gli piantò nelle pupille i suoi occhi azzurri (Jovine). b. letter. Presentare, mostrare: il ladro Le mani alzò con amendue le fiche, Gridando: «Togli, Dio, ch’a te le squadro!» (Dante). 3. poet. ant., raro Spezzare (in questo sign., è un rifacimento etimologico di squartare): Chi verrà mai che squadre Questo mio cor di smalto, Ch’almen, com’io solea, possa sfogarme? (Petrarca). ◆ Part. pass. squadrato, frequente come agg., messo in squadra, ridotto a forma o a sezione quadra: foglio squadrato; blocco di pietra squadrato; era lassù, in piedi, sui tronchi squadrati che reggevano i tini (Slataper).