squagliare
v. tr. [voce di origine region., der. di quagliare, col pref. s- (nel sign. 1), variante region. di cagliare] (io squàglio, ecc.). – Sciogliere, fondere, liquefare (soprattutto per mezzo o per effetto del calore): s. il burro al fuoco; il sole comincia a s. la neve. Comune l’intr. pron. squagliarsi, sciogliersi, liquefarsi: fai presto a prendere il tuo gelato, prima che si squagli; e in senso fig., squagliarsi o squagliarsela, andarsene via in fretta e di nascosto, svignarsela, specialmente dopo aver commesso un atto disonesto o poco corretto, o per non dover rendere conto delle proprie azioni, per evitare un incomodo o una seccatura: sentendo venire qualcuno, i due ladruncoli si squagliarono; ragazzi, squagliamocela!, arriva il controllore; quando si tratta di pagare, lui di solito se la squaglia. Nel linguaggio fam., sempre in senso fig., intenerirsi, lasciarsi sopraffare dall’emozione: squagliarsi d’amore, di tenerezza; quando la vedo mi squaglio.