squartare
v. tr. [lat. *exquartare, der. di quartus «quarto», propr. «fare in quattro»; cfr. squarciare]. – Dividere, spaccare in quarti; per estens., dividere o spaccare in più pezzi, soprattutto una bestia macellata, per lavorarne e venderne le carni: s. un bue, un maiale. Con compl. oggetto di persona, e con riferimento all’antica forma di esecuzione capitale per squartamento (v.): lo ’mperadore [Arrigo VII] fecelo isquartare a quattro cavalli, come traditore (G. Villani); in su uno cuoio di bue il fe’ strascinare intorno alla città e poi gli fe’ tagliare la testa, e il busto squartare (Compagni); di qui l’uso del verbo in formule d’imprecazione o di asseverazione: di me non vi vo’ dire, che mi lascerei prima s. che io il pur pensassi (Boccaccio); di rabbia, piango! Se lo avessi qua, lo squarterei! (Pirandello). In usi iperb., uccidere in modo efferato, massacrare: il traditore fu catturato e squartato dalla folla inferocita.