squisito
squiṡito (ant. esquiṡito) agg. [dal lat. exquisitus, part. pass. di exquirĕre «ricercare», comp. di ex- e quaerĕre «cercare»]. – 1. Singolarmente delicato e fine, riferito a cibi o bevande assai gradevoli e gustosi: un dolce, un arrosto s.; s. questo moscato!; ci ha offerto una squisitissima cena. 2. In senso fig., con riferimento a qualità o comportamenti, per indicare finezza, raffinatezza: è di una bontà, di una cortesia, di una gentilezza s. (e iron., di una s. malignità, crudeltà, ecc.); pianista di una s. sensibilità; ha un gusto s. in fatto di poesia; hai avuto un pensiero s.; donna di sentimenti, di modi s., con s. senso dell’opportunità, ecc.; per estens., riferito a persona che mostri squisitezza di gusti o di sentimenti: un poeta, un artista s.; un conversatore s., una s. padrona di casa. ◆ Avv. squiṡitaménte, in modo squisito: un risotto con gli scampi squisitamente delicato; una sonata al pianoforte squisitamente eseguita; è stato squisitamente gentile con me; un gesto squisitamente galante. Con accezione partic., tipicamente, in modo del tutto caratteristico: una flemma squisitamente inglese; con una cerimoniosità squisitamente orientale.