staffa
s. f. [dal longob. *staffa]. – 1. Ciascuno dei due arnesi di metallo che pendono dai due lati della sella, sorretti da corregge (staffili) attaccate alla sella stessa e di lunghezza regolabile; servono al cavaliere sia come punto su cui far leva con un piede per prendere lo slancio necessario per salire a cavallo, sia come appoggio per entrambi i piedi quando cavalca (la parte su cui poggia il piede si chiama panca, sopra di essa vi è l’arco che porta alla sommità l’occhio in cui è infilato lo staffile). Locuz. più frequenti: reggere la s., per aiutare a montare a cavallo; allungare, accorciare le s., cioè le cinghie che le reggono; infilare, tenere i piedi nelle s.; levare il piede dalla s.; alzarsi sulle s., fare forza coi piedi su di esse per tenersi sollevato sul cavallo; essere con il piede nella s., esser pronto a partire, sia a cavallo sia, in senso fig., con qualche altro mezzo; bere, offrire il bicchiere della s., l’ultimo bicchiere di vino o liquore che un tempo si beveva prima di partire o di congedarsi, il bicchiere quindi di addio e di saluto (traduz. dell’ingl. stirrup-cup); perdere le s., in senso proprio quando il piede si sfila da esse, e più spesso in senso fig., perdere la pazienza, perdere il controllo di sé, per l’ira; sempre in senso fig., e con connotazione per lo più negativa, tenere il piede in due s., garantirsi abilmente contro rischi di opposta natura, prepararsi contro eventi diversi e contrarî comportandosi in modo da non precludersi nessuna possibilità, mantenere buoni rapporti con persone di partiti fra loro opposti, in modo da non subire danni comunque vadano le cose, e sim. 2. estens. Per somiglianza di forma e di funzione, nome di oggetti che servono di appoggio al piede o in cui s’inserisce il piede o su cui si fa forza col piede. In partic.: a. Il montatoio o predellino della carrozza. b. Striscia di cuoio, di panno o di fettuccia (detta anche sottopiede), che, passando sotto la pianta del piede o sotto la scarpa, serve a tenere tesi i calzoni di alcune divise militari, di costumi sportivi e di pantaloni in tessuto elasticizzato da donna e da bambini (pantaloni, calzoni a staffa o con la s.); anche la striscia di panno che ferma al piede le ghette, e la striscia di maglia che ferma al piede i gambali di lana. c. Nelle calze, la parte, di solito rinforzata, che fascia il tallone, mentre è detto s. davanti il rinforzo anteriore, che copre la fiocca. d. In alpinismo, attrezzo per l’arrampicata artificiale, indispensabile per superare strapiombi o tetti, costituito da due fettucce collegate mediante cuciture così da formare alternativamente dei tratti laschi entro i quali si infila il piede, oppure da due cordini, annodati tra loro, che sostengono mediante nodi dei gradini (generalmente quattro) di materiale plastico o di metallo, lunghi circa 15 cm e distanti 40-50 cm l’uno dall’altro; all’estremità superiore, sagomata ad anello, si applica il moschettone per l’attacco all’ancoraggio oppure un gancio particolare (detto fiffi) che, sganciandosi con la semplice trazione del cordino che collega la testa del gancio all’imbracatura dell’alpinista, permette anche il recupero automatico della staffa. e. S. della vanga, lo staffale o vangile. f. In alcuni tipi di balestra (arma), arnese di ferro foggiato a staffa e fissato all’estremità superiore del fusto della balestra, entro il quale il balestriere poneva il piede, tenendo il fusto capovolto e quasi verticale, per tendere la corda: balestra a mano e s., a crocco e s.; Ognun di loro ... Sta col piè nella staffa Della balestra (D’Annunzio). g. Negli organi musicali, denominazione dei due pedali, posti al di sopra della pedaliera, con cui è possibile variare l’apertura delle fessure, e quindi l’intensità dei suoni stessi. 3. Con ulteriore estens.: a. Nelle costruzioni di metallo o di legno, elemento metallico per collegare le varie parti di una struttura o per rinforzarne i punti di unione; nelle navi e imbarcazioni di legno, ferramento (detto anche staffone) che collega le varie parti degli elementi composti, o anche ciascuno dei cavetti (altrimenti detti reggitoi o penzoli) che sorreggono i marciapiedi dei pennoni. Nelle strutture di cemento armato, ognuna delle barre d’acciaio di piccolo diametro, per lo più piegate a formare un poligono chiuso, con cui si collegano le barre principali per assorbire gli sforzi di taglio. b. Nell’aratro, congegno (detto anche brida) per montare il coltro alla bure. c. Nelle ferrovie, staffa (o scarpa) fermacarri, cuneo di ferro che si dispone sulla rotaia contro la ruota di carri o carrozze stazionanti sul binario per assicurarne l’immobilità. d. Nella tecnica di fonderia, involucro di legno, o più spesso metallico, formato da due o più parti tra loro collegabili e apribili, nel quale viene stivata la terra di una formatura e che è destinato a sostenere la formatura stessa e le eventuali anime che la completano. e. Staffe montapali, i ramponi con cui gli addetti alla manutenzione delle linee elettriche salgono sui pali di sostegno. f. In archeologia e in etnologia, a staffa, denominazione di elementi di manufatti di forma semicircolare, simile a quella di una staffa: giara a s., tipo di vaso della Grecia arcaica; vaso con becco a s., caratteristico della ceramica peruviana. 4. In anatomia, elemento della catena degli ossicini situato nella cassa del timpano, costituito da una testa, che si articola con l’incudine, da una base, in rapporto con la finestra ovale, e da due branche che uniscono la testa alla base; muscolo della s., esile muscolo fusiforme della cassa del timpano, che s’inserisce sulla testa della staffa e che contraendosi determina uno spostamento della catena degli ossicini, che a sua volta provoca il rilasciamento della membrana del timpano. 5. In medicina, nome di alcuni strumenti o dispositivi di forma simile a una staffa da cavallo: s. di sostegno, strumento ortopedico consistente in una stecca metallica piegata a U che si applica sotto il calcagno quando si confeziona un apparecchio gessato (stivaletto) deambulatorio, per evitare danni al bendaggio gessato; s. di trazione, altro strumento ortopedico foggiato a U, modellato in metallo cromato o inossidabile e munito di un anello sull’ansa e di due fori all’estremo libero delle branche: serve ad applicare la trazione transcheletrica e si fissa al chiodo o filo di trazione con le branche, mentre all’anello dell’ansa si ferma il filo collegato con i pesi che esercitano la trazione. Bendaggio a staffa, consistente nel girare una benda molle di garza in tre giri intorno all’avampiede seguiti da giri a 8 tra il collo del piede e la pianta: risulta una fasciatura che lascia scoperti il calcagno e le dita del piede. 6. Nel linguaggio bancario, prospetto (detto anche, meno comunem., reticolato) per il calcolo degli interessi da capitalizzare periodicamente a debito o a credito del titolare di un conto corrente; le operazioni si dispongono in ordine cronologico di valuta e i numeri si calcolano sui saldi, per il periodo intercorrente fra le successive valute; questo metodo di appuramento del conto si dice «scalare-procedimento amburghese» e si deve usare ogni volta che il saggio del conto corrente non è reciproco. ◆ Dim. staffétta, staffettina; accr. staffóne m., che è anche sinon. di staffa come elemento della costruzione navale in legno (v. sopra, al n. 3 a).