stallo2
stallo2 s. m. [dall’ingl. stall, che ha la stessa origine germ. della voce prec.]. – 1. Nella fluidodinamica, la caduta di portanza (detta anche perdita di velocità o perdita di sostentazione) di un sistema portante qualsiasi (ala, vela, pala di timone, ecc.) che si presenta quando si supera l’angolo di incidenza (v. incidenza, n. 1 c) che corrisponde alla massima portanza, e oltre il quale la portanza decresce rapidamente, a causa soprattutto del distacco della corrente fluida dal dorso del profilo; in partic., in aerodinamica, l’espressione l’ala va in s. si riferisce al fenomeno che causa nel velivolo una rapida perdita di quota, incontrollabile da parte del pilota quando si presenta improvvisamente; insorge generalmente alle basse velocità ma può anche verificarsi ad alta velocità, quando sul velivolo si abbiano forti accelerazioni verticali, come durante una richiamata o in presenza di una violenta raffica ascensionale (s. accelerato o g-stallo), oppure durante strette virate per effetto dell’aumento di incidenza su una semiala; in partic., s. di estremità, lo stallo che inizia alle estremità delle ali, togliendo ogni efficacia agli alettoni. Avvisatore di s., strumento che avverte il pilota con un segnale acustico, e talvolta anche ottico, dell’approssimarsi dello stallo. 2. In un compressore, anomalia di funzionamento dovuta al distacco dello strato limite in una o più palettature, che comporta maggiori possibilità di caduta in pompaggio, nonché oscillazioni della corrente fluida che si trasmettono tra le palettature (s. rotante), le quali possono essere di entità tale da comprometterne la resistenza meccanica per i fenomeni vibratorî che vi insorgono. Una macchina motrice si dice in stallo quando la coppia resistente sull’albero di uscita della trasmissione è tale da impedirne la rotazione, pur continuando a ruotare l’albero di ingresso: in tali condizioni tutta l’energia è dissipata internamente alla trasmissione.