stampante
s. f. [part. pres. di stampare]. – Negli elaboratori elettronici, unità di uscita che provvede alla stampa dei dati su carta. Per i calcolatori elettronici personali, ne esistono varî tipi che differiscono tra loro per formato e per qualità di stampa: s. a impatto, nelle quali la stampa è ottenuta mediante battuta di caratteri con interposizione di un nastro inchiostrato; appartengono al tipo a impatto anche le s. a matrice di aghi, nelle quali una serie verticale di aghi mobili, comandati individualmente da un apposito microprocessore, formano i caratteri con una serie di battute di punti molto vicini; s. a getto d’inchiostro, nelle quali la stampa è ottenuta inviando sulla carta un sottile getto d’inchiostro guidato con dispositivi fluidici; s. termiche, con funzionamento simile a quelle a matrice di aghi, che però sono fissi, e anziché essere battuti contro la carta sono appoggiati ad essa e riscaldati in modo da lasciare sulla carta stessa, che è termosensibile, un’impronta puntiforme; s. laser, quella, basata su principî foto-elettrostatici (come le fotocopiatrici xerografiche), in cui un raggio laser viene guidato su un tamburo di materiale semiconduttivo, in modo da formare i segni grafici desiderati: sui punti così sensibilizzati si deposita l’inchiostro in polvere, fissato poi con procedimento termico (presenta elevata velocità di stampa, nonché ottima qualità nella riproduzione della grafica e soprattutto dei caratteri, avendo la capacità di utilizzare proprî caratteri immagazzinati in memoria). Le due caratteristiche principali di una stampante sono la definizione, espressa normalmente in punti per pollice (trad. dell’ingl. dots per inch, v. dot), e la velocità di stampa, valutata di solito in caratteri al secondo o in pagine per minuto.