stanare
v. tr. [der. di tana, col pref. s- (nel sign. 3)]. – Far uscire dalla tana: s. il lupo, la volpe; s. la lepre, con i cani da séguito; con uso estens.: Zeffirino, che era proprio allora riuscito a s. un calamaro, mise il capo fuori dell’acqua (I. Calvino). In usi fig., riferito a persone asserragliate in un ambiente chiuso per non farsi catturare, o che si rinchiudono a lungo in casa o in una stanza: la polizia cerca di s. i banditi barricatisi nella banca; s’è chiusa in casa per preparare un esame, e nessuno riesce a stanarla.