stantio
stantìo (ant. o dial. stantivo) agg. [dal lat. pop. e mediev. stantivus, der. di stans stantis, part. pres. di stare «stare»]. – 1. Di alimento che, per essere stato conservato troppo a lungo e male, ha perso la freschezza e ha acquistato odore e sapore sgradevoli, vicini al rancido o all’ammuffito: pane s.; farina s.; formaggio s., olio, burro s.; con uso sostantivato, il sapore e l’odore di stantio: questi biscotti sanno di s.; il burro ha preso di s., sa di stantio. 2. fig. D’altre cose, anche astratte, non più valido, fuori uso, fuori moda, sorpassato (sempre con intonazione spreg.): idee, consuetudini, usanze s.; parole, frasi s.; notizie ormai s., già note, e quindi prive di interesse; un’aura di nobiltà s. e provinciale t’opprimeva in quei grandi e oscuri saloni (M. Pratesi). Come semplice rafforzamento spreg.: un vecchio dongiovanni ormai stantio.