stazione
stazióne s. f. (ant. m.: cfr. stazzone) [dal lat. statio -onis «modo di stare; fermata, dimora, riposo», der. di stare «stare, stare fermo, stare ritto»]. – 1. Con riferimento al corpo umano, modo di stare, spec. nella locuz. s. eretta, lo stare ritto sui due piedi, che è la posizione caratteristica della specie umana, per la quale l’uomo si distingue da ogni altro mammifero vivente e fossile. Più genericam., posizione del corpo, in espressioni del linguaggio medico quali s. prona, supina; nella ginnastica, posizione di appoggio del corpo, quando è conservata per un certo periodo di tempo: mantenere la s. verticale. 2. Fermata, sosta in un luogo, o, con sign. più ampio, cessazione di un movimento. In partic.: a. Fermata, stazionamento di veicoli, nel corso di uno stesso viaggio o nell’intervallo fra un viaggio e quello successivo: l’autocorriera fa stazione in tutti i paesi; la nave fa s. in molti porti del Mediterraneo. b. Nella Via Crucis, ognuno dei quattordici episodî della Passione di Cristo, e ognuna delle relative rappresentazioni figurative; anche, ognuna delle soste che fanno i fedeli per pregare di fronte a queste. c. In astronomia, s. planetarie, punti dell’orbita epicicloidale (lungo la quale un pianeta è visto muoversi dalla Terra) in cui il pianeta (detto allora in stazione, o stazionario) cessa di muoversi in senso diretto e incomincia a muoversi di moto retrogrado, o viceversa; s. lunare, ciascuna delle 28 suddivisioni della fascia di cielo dove si muove apparentemente la Luna, di cui gli antichi (anteriormente alla divisione dello zodiaco solare in 12 segni) si servivano per misurare il movimento della Luna stessa (v. anche casa, nel sign. 7). 3. Luogo dove ci si ferma, dove si fa sosta: s. di posta; le s. per il cambio dei cavalli; le s. commerciali dei Fenici sulle coste del Mediterraneo. Nell’uso mod., il complesso degli edifici e degli impianti in cui avvengono le operazioni d’imbarco e sbarco o comunque di movimento dei passeggeri e delle merci che viaggiano con mezzi di locomozione terrestre, marittima, aerea. In partic.: a. S. ferroviaria (calco dell’ingl. railway station), complesso di edifici, attrezzature e impianti nel quale si effettuano tutte le operazioni relative al movimento dei viaggiatori e delle merci per ferrovia e una parte di quelle relative alla circolazione dei treni: s. viaggiatori, s. merci, a seconda che vi si svolga prevalentemente il servizio viaggiatori o solo quello merci; s. di smistamento, dove vengono scomposti e ricomposti i treni; s. piccole, medie, grandi, in relazione alla mole del traffico che vi ha luogo; s. di testa, nelle quali i binarî principali si arrestano, ed è perciò necessario, per proseguire, invertire il senso di marcia dei convogli; s. di transito, attraversate dai binarî principali di corsa, con gli impianti situati su uno o su entrambi i lati della linea; s. di diramazione (o a cuneo), poste nel punto di congiunzione di due linee; s. terminali, poste all’inizio e alla fine di una linea o di una rete; s. intermedie. Nell’uso com. con valore assol.: la facciata della s.; i binarî, i marciapiedi, le pensiline della s.; il piazzale della s.; il treno sta entrando in s.; accompagnare qualcuno alla s.; il bar della s.; ci vediamo di fronte alla stazione. Analogamente a scalo, il termine entra in alcuni toponimi per indicare la frazione di un centro abitato prossima a una stazione ferroviaria (per es., Osimo Stazione). b. S. aeroportuale, lo stesso che aerostazione. c. S. delle autocorriere, lo stesso che autostazione. d. S. autostradale, luogo dove sono obbligati a fermarsi i veicoli circolanti sulle autostrade a pagamento, situato all’ingresso e all’uscita terminali, e in corrispondenza degli svincoli per le entrate e uscite intermedie. e. S. marittima, complesso di fabbricati e di attrezzature che sorgono sulle banchine dove attraccano i piroscafi di linea, per facilitare le operazioni d’imbarco e sbarco dei passeggeri (biglietterie, uffici doganali, di smistamento e spedizione bagagli, bancarî, telegrafici, turistici, ecc.). Con sign. più vicino a quello etimologico, s. navale, località all’estero dove risiede in permanenza almeno una nave da guerra per ragioni politiche e di prestigio della bandiera; anche, base provvisoria o punto d’appoggio eventuale per forze navali leggere in tempo di guerra. f. Per estens., nelle miniere, il punto o luogo d’incontro fra un pozzo e una galleria principale, attrezzato per le operazioni di carico e scarico dei vagoncini. 4. Con sign. più ampio, luogo di dimora, sede, stanziamento, non solo di uomini ma anche di animali e di piante. In partic.: a. In paletnologia, stanziamento umano preistorico di breve o lunga durata, all’aperto, entro grotte, su palafitte, ecc., caratterizzato da depositi contenenti industria litica, ossea, ceramica, secondo i varî periodi e civiltà, e focolari con ceneri e resti ossei dei pasti. b. In biogeografia, luogo in cui vive un gruppo di specie (o anche una singola specie), considerato nel suo valore topografico ed ecologico, e pertanto definito dai suoi fattori di suolo, di clima, ecc. (s. soleggiata, meridionale, xerobia, calcarea, ecc.), oppure tenendo conto dei fattori antropici (s. artificiale, ruderale, urbica, ecc.). Per un sign. più generale, è preferito tuttavia l’uso del termine biotopo, riservando a stazione un sign. più concreto e immediato: s. di un materiale di raccolta; s. di ovodeposizione di una specie animale; s. di rilevamento biocentrico. 5. Luogo di soggiorno, località di villeggiatura (specificato da un agg. o seguito da un compl.): s. balneare, termale; s. di cura, di sci; s. invernale (o di sport invernali), attrezzata per la pratica dello sci e degli altri sport invernali; s. climatiche, località che, per caratteristiche climatiche particolarmente stabili e definite in rapporto non solo agli elementi meteorologici ma anche ad altri fattori (esposizione, posizione rispetto al rilievo o alle acque, direzione delle valli, vegetazione, ecc.), sono frequentate come soggiorno salutare per completare le cure di varie affezioni (soprattutto polmonari, cardiache e nervose): s. climatiche marine, lacuali, alpine, appenniniche. 6. Ambiente, edificio, impianto, attrezzatura, o più genericam. posto o punto in cui ha sede un determinato servizio (che, spesso, è specificato dall’aggettivo o dal compl. che segue il termine stesso). In partic.: a. S. liturgica, luogo dove i primi cristiani si radunavano per vegliare e per fare digiuno e penitenza soprattutto in quaresima (s. quaresimali); nella prassi della Chiesa cattolica l’espressione è ora estesa a indicare un’assemblea di fedeli che si riuniscono per determinati riti e attività presso una chiesa o un santuario (detti appunto chiesa o santuario stazionale). b. S. di salvataggio, località della costa, spec. in paraggi pericolosi per la navigazione e d’intenso traffico, attrezzata per l’immediato impiego di imbarcazioni e altri mezzi di salvataggio e assistenza a navi sinistrate e a naufraghi. c. Nella tecnica delle telecomunicazioni, il complesso degli impianti di trasmissione o di ricezione di segnali: s. trasmittente, ricevente, amplificatrice, ripetitrice; s. telefonica, telegrafica, radiofonica, ecc.; in radiotecnica, senza altre qualificazioni, è spesso sinon. di radiotrasmettitore; con sign. affine nell’uso com.: sentire, prendere una s.; cambiare stazione. Con uso e sign. particolare, in informatica, punto o dispositivo del sistema di elaborazione dei dati in cui vengono eseguite determinate operazioni, sempre specificate dall’agg. o dal compl. che segue il termine: s. d’interrogazione, terminale da cui si interroga il sistema centrale; s. di raccolta dei dati, il punto in cui i dati possono essere introdotti in tempo reale; s. terminale (di raccolta dei dati), periferica rispetto al sistema, ma collegata telefonicamente con esso (senza però normali funzioni di comando, che ha invece la console). In questa accezione il termine ricalca l’ingl. (work) station, molto usato anche in italiano. d. In elettrotecnica, s. elettriche, gli impianti in cui vengono realizzate le connessioni tra le diverse parti di un sistema di produzione e di distribuzione; s. di trasformazione, o sottostazioni, quelle in cui avviene la trasformazione dell’energia da un livello di tensione a un altro, distinte in: s. attigue alla centrale di produzione, per elevare il livello di tensione (15-25 kV) fino a quello necessario per il trasporto (220-750 kV); s. di interconnessione, per collegare le varie linee di trasporto; s. di distribuzione primaria, per ridurre la tensione ai livelli convenienti per la rete di distribuzione primaria (10-20 kV); s. di distribuzione secondaria (dette comunem. cabine di trasformazione), per ridurre il livello di tensione a quello utile per le utenze artigianali e domestiche (400-220 V); s. di conversione, dove viene mutata la frequenza della corrente alternata o convertita quest’ultima in corrente continua. e. In marina, s. fotoelettrica, postazione costiera di proiettori per la scoperta notturna di navi e aerei; s. semaforica, posto di vedetta e di segnalazione ubicato in un fabbricato dipinto a grandi scacchi bianchi e neri; s. di vedetta, postazione costiera per l’avvistamento e la segnalazione di navi e aerei in tempo di guerra. f. S. di partenza e s. terminale, di oleodotti o di metanodotti, il complesso degli impianti posti rispettivam. all’imbocco o al termine di un oleodotto o metanodotto. g. S. di rifornimento e di servizio, o più brevemente s. di servizio, struttura attrezzata per la distribuzione del carburante e spesso anche per la pulizia e per piccole riparazioni dei veicoli, per lo più eretta come costruzione a sé stante lungo le strade extraurbane, e nell’interno di città e di paesi. h. A bordo delle navi: s. (o centrale) di comando, locale protetto, nelle corazzate, dove sono raccolti tutti gli organi necessarî per il comando della nave in combattimento; s. direzione tiro, locale attrezzato per fornire al direttore del tiro tutti gli elementi necessarî per la condotta del fuoco delle artiglierie; s. di governo, luogo di bordo fornito dei mezzi necessarî (ruota del timone, bussola, telegrafi di macchina, ecc.) per dirigere la manovra e la navigazione della nave; s. (o centrale) di lancio, locale fornito di tutti gli strumenti necessarî a risolvere il problema del lancio del siluro (stazioni di lancio vi sono anche a terra); s. radio, il locale di bordo dove sono sistemati tutti gli apparecchi per le trasmissioni radiotelegrafiche; s. di segnali, luogo della nave in cui sono riunite le bandiere da segnali e dove fanno capo le sagole occorrenti per alzarle ed eseguire le segnalazioni. i. S. di monta, luogo predisposto e attrezzato per l’accoppiamento, ai fini della riproduzione, di equini o bovini; è espressione oggi sostituita, nel linguaggio ufficiale, da stazione di fecondazione equina o, rispettivam., taurina. 7. S. dei carabinieri, unità operativa elementare e fondamentale della forza armata dei carabinieri, il cui organico tipo è composto da sette uomini: un maresciallo o brigadiere, comandante; un vicebrigadiere, comandante in seconda; un appuntato e quattro carabinieri; anche, l’edificio ove ha sede questa unità. 8. Denominazione di istituti e organizzazioni opportunamente attrezzati per osservazioni, ricerche, studî, esperimenti di natura scientifica. In partic.: a. Piccolo osservatorio (astronomico, meteorologico, geodetico, geofisico, ecc.), dotato generalmente di pochi strumenti (anche un solo strumento) e molte volte a carattere provvisorio: s. meteorologica, posto attrezzato con le apparecchiature necessarie per eseguire i rilevamenti atti a determinare le caratteristiche del tempo meteorologico; s. sismica, posto attrezzato per la registrazione di terremoti. b. Nel settore biologico, s. zoologiche e di biologia marina, istituti per lo studio della vita del mare; s. bacologiche o sericole, istituti attrezzati e organizzati per le ricerche di biologia riguardanti il baco da seta, la gelsicoltura e la bachicoltura. c. S. sperimentali, centri attrezzati, dipendenti dal ministero dell’Industria, per la ricerca e la consulenza in settori determinati dell’industria (per cellulosa e carta, per l’industria delle pelli e delle materie concianti, per i combustibili, per le conserve alimentari, ecc.). d. S. sperimentale agraria, istituzione preposta alla sperimentazione e allo studio dei problemi agrarî di determinati settori, come la patologia vegetale, la selvicoltura e la praticoltura, la bieticoltura. e. S. oceanografica, determinato punto del mare dove si eseguono, con navi oceanografiche, misurazioni fisiche sull’acqua marina e in partic. quelle di temperatura e di salinità. 9. S. spaziale, nome (improprio) di un satellite artificiale messo in orbita, e perciò detto anche orbitante (v. spaziale, n. 2 a). 10. In topografia e geodesia, punto del terreno in cui viene collocato uno strumento col quale si effettuano le operazioni per il rilievo topografico o per il collegamento geodetico con altri punti; fare stazione, disporre uno strumento topografico su un punto del terreno in modo che possa funzionare correttamente. 11. In medicina, s. linfoghiandolare, il raggruppamento di linfonodi in particolari sedi del corpo umano (radici degli arti, ili di alcuni organi, tronchi arteriosi, ecc.), a cui affluisce la linfa di determinati distretti topografici dell’organismo o di alcuni organi: s. inguinali, cervicali, ascellari, mediastiniche. 12. In geometria descrittiva, in partic. nel metodo della prospettiva, piano s. o piano di s., sinon. di geometrale; punto di s., la proiezione ortogonale del centro di vista sul piano di stazione. ◆ Dim. stazioncina; spreg., raro, stazionùccia, stazione ferroviaria di piccole città o di paesi: mi sentii come smarrito, nel vuoto, in quella misera stazionuccia di passaggio (Pirandello).TAV.