stemperare (non com. stemprare) [der. di temperare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io stèmpero, o stèmpro, ecc.). - ■ v. tr. 1. [mescolare una sostanza solida o polverosa in un liquido, anche con la prep. in del secondo arg.: s. i colori nell'acqua] ≈ diluire, disciogliere, sciogliere. 2. (fig.) [far perdere di intensità, di efficacia, di vigore un concetto, una teoria e sim.: ha stemperato le sue idee in una prosa prolissa] ≈ annacquare, attenuare, disperdere. ↔ concentrare, rafforzare. 3. a. (metall.) [fare perdere la tempra a un metallo] ≈ addolcire. ↔ incrudire, temperare. b. (estens., non com.) [fare perdere la punta o il filo a un oggetto: s. una lama] ≈ (lett.) ottundere, smussare, spuntare. ↔ (non com.) acuminare, aguzzare, appuntire, temperare. ■ stemperarsi v. intr. pron. 1. [di sostanza e sim., subire un processo di scioglimento all'interno di un liquido, con la prep. in: il cacao si stempera nel latte caldo] ≈ diluirsi, disciogliersi, sciogliersi. ● Espressioni: fig., stemperarsi in lacrime [tormentarsi, consumarsi per una pena, una passione e sim.] ≈ sciogliersi in lacrime, struggersi. 2. [perdere di intensità, efficacia e vigore: la passione si è stemperata] ≈ affievolirsi, annacquarsi, attenuarsi, scolorirsi, sfumare. ↔ concentrarsi, rafforzarsi. 3. [perdere la punta o il filo: mi si è stemperata la matita] ≈ spuntarsi. ↔ appuntirsi.