stentato
agg. [part. pass. di stentare]. – 1. a. Guadagnato, ottenuto con stento, a costo di grandi fatiche e difficoltà: un pane s.; una promozione s., ottenuta a malapena con voti appena sufficienti; un lavoro s., eseguito faticosamente, di malavoglia, con risultati non soddisfacenti. b. Pieno di stenti, di privazioni, di sofferenze: una vita, un’esistenza stentata. 2. a. Faticoso, lento, non sciolto: camminare con passo s., avere un incedere stentato. b. Che rivela lo sforzo, che manca di immediatezza e scorrevolezza o anche di spontaneità e originalità: una recitazione s.; un periodare s.; una descrizione s.; come sost., con valore neutro: c’è qualcosa di stentato nel disegno, nella composizione, nello svolgimento scenico. Quindi, in genere, sforzato, non naturale, non spontaneo: fissava lo specchio, vedeva uno s. sorriso sul proprio volto (Buzzati). c. Di organismo vivente, che cresce o è cresciuto a fatica, senza rigoglio: una pianta s.; un ragazzo s. (in questo senso anche il dim.: è un po’ stentatino). ◆ Avv. stentataménte, in modo stentato, a stento, con fatica: una pianta che cresce stentatamente; questo lavoro va avanti stentatamente; stanco dalle fatiche, aggravato dal male, oppresso dall’afa, camminava stentatamente (Manzoni); un usciere che dormicchiava si alzò stentatamente (Fogazzaro).