stop
stòp s. m. [dall’ingl. stop «fermata», (to) stop «fermare, fermarsi»]. – 1. Con funzione verbale (nella quale rappresenta in realtà l’imperativo del verbo ingl.), significa in genere «ferma!, férmati» ed è parola molto usata internazionalmente, e anche in Italia, come ordine o avvertimento di fermarsi, di arrestare un movimento, di cessare da un’azione; frequente anche nel linguaggio fam. e quotidiano, come equivalente dei tradizionali alt!, basta!, finiamola! e simili: abbiamo (o hai) bevuto già abbastanza, ora stop!; anche come complemento, in dipendenza da verbi generici come dire, fare (non pensi che sarebbe ora di dire stop a queste continue lamentele?; propongo di fare stop qui, di fermarci qui), o anche da verbi e locuzioni più determinati: i due fuggitivi non hanno obbedito allo stop, o al fischio di stop, della polizia, e gli agenti hanno sparato in aria. 2. Con usi e valori partic., come sost. o come verbo: a. Nel linguaggio telegrafico internazionale, indica nella dettatura, e spesso sostituisce nella scrittura, il punto fermo. b. In marina, è termine d’uso internazionale per ordinare l’inizio o il termine di una misurazione nelle osservazioni astronomiche, nel controllo di velocità o di giri delle macchine, ecc. o anche per designare l’istante dell’osservazione: dare, o prendere, uno stop. Con altro valore, stop orario equivale a segnale orario. c. Nel pugilato, come verbo, ordine dell’arbitro di interrompere il combattimento; come sost., azione difensiva, eseguita appoggiando la mano aperta al bicipite o sul guanto o contro la spalla dell’avversario, in modo da impedirgli di portare il suo colpo. d. Nel gioco del calcio, l’arresto della palla nella sua traiettoria, effettuato col piede, con la testa, col petto o anche col fianco, così da poterla subito rimettere opportunamente in gioco. 3. Con uso esclusivo di s. m.: a. Nella segnaletica stradale, stop, o segnale di stop, cartello speciale o striscia orizzontale tracciata trasversalmente sulla strada, di solito con la scritta stop, che, posti immediatamente prima di un incrocio, impongono di arrestare la corsa del proprio veicolo e di dare la precedenza: fermarsi allo stop; rispettare, non rispettare lo stop. b. Ciascuno dei due segnali luminosi rossi che si accendono automaticamente nella parte posteriore di un autoveicolo quando si azionano i freni: lo stop sinistro della tua macchina non funziona (o non si accende). c. In apparecchi di registrazione e di riproduzione video e sonora, e anche in altri tipi di apparecchi a funzionamento elettronico, il meccanismo che blocca, a comando di un tasto (chiamato esso stesso stop, in frasi come premere, schiacciare lo stop, e sim.) oppure automaticamente (stop automatico) il movimento del nastro o del disco. 4. Nella tecnica, denominazione corrente di quei particolari tasselli tubolari in plastica, metallo o gomma atti ad essere inseriti in un foro e ad accogliere una vite che li fa espandere all’interno di materiali tenaci (per es., travi di legno o pareti di mattoni o di cemento) in modo da consentire il fissaggio di oggetti o altri elementi di aggancio o sostegno. 5. In cinofilia, la parte frontale della testa del cane, compresa tra il cranio e il muso: un cocker che ha uno s. ben marcato; i Dobermann hanno un magnifico stop.