stordire [prob. der. del lat. turdus "tordo"] (io stordisco, tu stordisci, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [far svenire: s. una persona con un colpo in testa] ≈ (ant.) sbalordire, tramortire. b. (estens.) [causare la perdita parziale della capacità di agire e di reagire: basta un bicchiere di vino a stordirmi] ≈ confondere, disorientare, frastornare, inebetire, intontire, intronare, istupidire, rintontire, rintronare, stonare, [per lo più di bevanda alcolica] dare alla testa (a). 2. (estens.) a. [rendere attonito per la meraviglia e sim.: la notizia lo stordì] ≈ (non com.) sbalordire, sbigottire, sconcertare, stonare, strabiliare, stupefare. ↑ sconvolgere, stravolgere. ↓ meravigliare, sorprendere, stupire. b. [disturbare per il troppo rumore o con molestie: tutto quel frastuono mi ha s.] ≈ assordare, (fam.) fare la testa come un pallone (a), frastornare, intontire, (fam.) rompere i timpani (a), stonare. ■ v. intr. (non usato nei tempi comp.), lett., non com. [restare senza coscienza: L'altro da lui con sì gran colpo è giunto... Che ne stordisce in su la sella (T. Tasso)] ≈ perdere i sensi, svenire, venire meno. ↔ riaversi, rinvenire, riprendersi, (ant.) risentirsi. ■ stordirsi v. rifl. [diventare meno cosciente, meno padrone di sé, anche dedicandosi ad attività impegnative, allo scopo di dimenticare dolori e dispiaceri: dopo la morte della moglie si stordisce con l'alcol] ≈ frastornarsi, intontirsi, (pop.) rincoglionirsi, rintontirsi. ↓ distrarsi, svagarsi.