storicismo
s. m. [der. di storico, foggiato sull’esempio del ted. Historismus]. – Con sign. generico, orientamento di pensiero che mira a comprendere ogni manifestazione umana riportandola al concreto momento storico e all’ambiente in cui è emersa: lo s. di Novalis, lo s. di Vico. Con sign. più specifico, indirizzo filosofico sviluppatosi, spec. in Germania e in Italia tra la fine del 19° e gli inizî del 20° secolo, sulla base di influenze culturali diverse: in partic., s. tedesco, sorto con W. Dilthey (1833-1911), che, in polemica con il positivismo, rivendica l’autonomia e il valore delle scienze storiche o scienze dello spirito (v. spirito, n. 2), fondandole sull’intrinseca storicità dell’uomo e del suo mondo, concezione ripresa da W. Windelband (1848-1915), che caratterizza le scienze storiche come idiografiche, in contrapp. alle scienze della natura, dette nomotetiche (v. idiografico e nomotetico); s. assoluto, locuz. con cui si indica il pensiero di B. Croce (1866-1952) il quale, partendo da una rielaborazione della filosofia hegeliana che lo porta a concepire lo spirito, unica vera realtà, come identico con la sua storia, giunge a negare ogni valore conoscitivo alle scienze della natura (cui è attribuita una funzione esclusivamente pratica) e a identificare la filosofia con la storiografia, considerata come l’unica forma di conoscenza; s. marxista, locuz. con cui si fa riferimento alla concezione di A. Gramsci (1891-1937), che, sulla base di una reinterpretazione critica dello storicismo crociano, considera la storia come risultato della prassi politica con cui gli uomini trasformano la realtà.