stornare v. tr. [der. di tornare, col pref. s- (nelsign. 3), sul modello del fr. détourner] (io stórno, ecc.). - 1. (lett.) a. [tenere lontano: Move, cangiando color, riso in pianto, E la figura con paura s. (G. Cavalcanti); s. il rischio di un'epidemia] ≈ allontanare, eludere, fugare, rimuovere, scansare, schivare, sfuggire. ↔ affrontare. b. [con riferimento agli occhi o allo sguardo, far sì che cambino oggetto d'osservazione, anche con la prep. da del secondo arg.: voleva s. gli sguardi dalla figura che le appariva continuamente dinanzi (F. De Roberto)] ≈ distogliere, (lett.) storcere, volgere. ↔ (ant.) affisare, fissare. c. [con riferimento al discorso, portarlo su argomenti diversi da quelli presenti, anche con la prep. da del secondo arg.: Eh sì! ... Lei storna abilmente il discorso (L. Pirandello)] ≈ deviare, sviare. 2. (fig.) [far desistere da un dato comportamento, con la prep. da del secondo arg.: sono riuscito a stornarlo dal suo proposito] ≈ deviare, dissuadere, distogliere, distrarre, scoraggiare, sviare. ↔ convincere, esortare, incitare, incoraggiare, indurre, persuadere, spingere. 3. (amministr.) a. [rendere nullo un affare precedentemente concluso] ≈ annullare. b. [nell'uso contabile, spostare una somma da una ad altra voce di spesa, anche con la prep. da del secondo arg.: s. una cifra dall'acquisto della stampante] ≈ distrarre, girare, trasferire.