storno3
stórno3 s. m. [der. di stornare]. – 1. L’operazione di stornare, il fatto di venire stornato, nel sign. e nell’uso amministr., finanz. e contabile: a. In contabilità, scrittura di storno, quella redatta per rettificare parzialmente o totalmente una scrittura erroneamente accolta in un conto. b. Nell’amministrazione di enti pubblici, ogni modificazione degli stanziamenti di bilancio operata col trasferire da una voce di spesa, in cui la somma prevista si sia dimostrata eccessiva, a un’altra in cui si sia dimostrata insufficiente, una parte della somma stanziata. c. Nelle assicurazioni, storno di assicurazione, l’annullamento, nei casi previsti in polizza, del contratto di assicurazione con liberazione dell’assicurato dal pagamento del premio e dell’assicuratore dall’assunzione dei rischi. d. Nel linguaggio di borsa, prezzo di storno, quello fissato dal Comitato direttivo degli agenti di cambio per la chiusura di tutti i contratti in corso dell’agente di cambio che non adempia alle sue obbligazioni o cada in fallimento: costituisce una risoluzione del contratto di borsa con liquidazione di differenza a debito o credito. e. In banca, storno di preavviso, la minorazione di dieci o quindici giorni di frutti praticata sugli interessi non decorsi da rimborsare al cliente in caso di estinzione di un’anticipazione a scadenza fissa prima dell’epoca stabilita. 2. A Firenze, nel passato, biglietto del lotto che il botteghino preparava per invogliare i clienti, con scritti i numeri della giocata; i biglietti venivano stornati dal registro nel caso che nessuno li acquistasse: se un giorno Mi cresce la spesa, Galoppo all’impresa E strappo uno s. (Giusti).