strale
s. m. [dal. longob. *strāl]. – 1. Sinon. letter. o poet. di freccia, dardo (in origine indicò prob. un particolare tipo di dardo): Al nervo adatta del suo stral la cocca (Poliziano), Curvò Clorinda sette volte e sette Rallentò l’arco e n’aventò lo s. (T. Tasso); Non si trattien lo strale, Quando dall’arco uscì (Metastasio). Più com. in usi fig.: essere vittima degli s. di Cupido; essere bersaglio degli s. dell’avversario, della calunnia, della fortuna avversa; appuntare, dirigere i proprî s. su qualcuno, farlo oggetto di aspre critiche, di pungente ironia e sim. Per estens., il dolore prodotto da qualche cosa che ferisca (anche nell’animo): Tu lascerai ogne cosa diletta Più caramente; e questo è quello strale Che l’arco de lo essilio pria saetta (Dante). 2. Imbarcazione da diporto, a vela, della lunghezza di circa 5 m, il cui equipaggio di regata è costituito da due persone.