stralusso
s. m. inv. (iron.) Ricchezza ostentata, eleganza esibita in modo eccessivo. ◆ da antica pellicceria romana aperta nel 1925 da Adele Fendi, ha prosperato per anni nelle mani delle cinque sorelle Fendi, ed ora è stata presa energicamente in mano dagli inesorabili manager francesi del più ingordo gruppo del lusso stralusso, Lvmh. (Natalia Aspesi, Repubblica, 27 febbraio 2004, p. 1, Prima pagina) • Un mare di persone si accalcava per gli ultimi acquisti. Negozi per ogni tasca, di stralusso con guardie armate o bancarelle con quattro cose esposte, vecchi biscotti, banane annerite. (Alberto Cairo, Repubblica, 24 ottobre 2006, p. 9) • Non bisogna neanche investire in obbligazioni, anche se credo che casi come Cirio e Parmalat non si ripeteranno. Se c’è una cosa alternativa che consiglio è l’immobiliare, ma non le case di stralusso. Perché le case che adesso costano 10 mila euro al metro quadro credo che perderanno valore, ed è giusto che lo perdano. (Marina Salamon, Stampa, 29 agosto 2008, p. 27, Economia).
Derivato dal s. m. lusso con l’aggiunta del prefisso stra-.
Già attestato nella Repubblica dell’11 agosto 1985, p. 32 (Paolo Guzzanti).