stranezza
stranézza s. f. [der. di strano]. – 1. a. Il fatto, la caratteristica di essere strano, cioè insolito, singolare, stravagante: a nessuno sfuggì la s. del suo comportamento, di quelle sue parole; tutti si voltavano a guardarla per la s. del suo modo di vestire; mi è simpatica proprio per la sua s.; è successo così, per una s. del caso. b. Atto, comportamento, ragionamento o discorso strano, da persona strana: ne fa (o ne dice) di s., quel ragazzo!; basta con queste s.!; le sue s. ormai non mi stupiscono più. 2. In fisica, numero quantico di s., detto anche, più brevemente, stranezza (indicato con la lettera S), numero quantico introdotto per giustificare il comportamento delle particelle strane, che possono essere prodotte in coppia nelle interazioni forti ma hanno una vita media estremamente lunga, per cui il loro decadimento deve essere attribuito alle interazioni deboli: questa «stranezza» viene spiegata per l’appunto assumendo che nelle interazioni forti valga la legge di conservazione della s., violata invece nelle interazioni deboli: nella produzione forte di una coppia di particelle strane devono quindi essere prodotte sempre una particella con s. positiva e una con s. negativa, in modo che la somma algebrica dei numeri quantici di stranezza rimanga inalterata.