strapazzo
s. m. [der. di strapazzare]. – 1. Lo strapazzare un indumento, un oggetto, usandone senza riguardo, quasi esclusivam. nella locuz. agg. da strapazzo, riferita a vestiti resistenti ma di basso prezzo e senza eleganza, che si indossano per lavoro o per altri usi nei quali non si può averne troppa cura: se vai a lavorare in giardino, mettiti un paio di calzoni da s.; giacca, soprabito, scarpe da s.; in usi fig., spreg., con riferimento a persone, di poco o nessun valore, di scarsissime capacità: scrittore, poeta, pittore, musicista da strapazzo. 2. Il fatto di strapazzarsi; serie di sforzi, di fatiche che recano danno alla salute: si è ammalato per il troppo s., o per i troppi s.; è uno s. non lieve per lui lavorare fino a tarda notte tutte le sere; con valore singolativo, sforzo, fatica, disagio o altro comportamento nocivo alla salute: è resistente a ogni sorta di s.; non mi sono ancora rimesso dallo s. del viaggio; ha sempre fatto una vita di strapazzi. 3. non com. Il fatto di subire violente strapazzate: all’idea di strapazzo e di villania era, nella sua mente, ... associata l’idea di sofferenza e di silenzio (Manzoni).