strappapplausi
agg. e s. m. e f. Che, chi entusiasma il pubblico, la platea, gli spettatori al punto di meritare applausi a scena aperta. ◆ Infine, sarà la volta del tenore Vincenzo La Scola con due brani strappapplausi come “La donna è mobile” dal Rigoletto di Verdi e “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini. (Repubblica, 28 dicembre 2002, p. 49, Spettacoli) • Un numero che ricordo tra i più riusciti e divertenti fu il naufragio del Titanic. Eravamo in tre strappapplausi, bene determinati a farlo affondare e perfino marcire in fondo all’oceano: Rosanna Gentili, Bartolo Incoronato e io – alle prese con una gigantesca marionetta che rappresentava la nave; un drappo azzurro animato la accarezzava di presagio come la bonaccia atlantica... (Guido Ceronetti, Corriere della sera, 25 luglio 2011, p. 27) • [Cristian Pasquato] ieri ha sciolto il ghiaccio sfornando due gol, un assist per Bianchi e tante invenzioni strappapplausi nella partitella in famiglia. (G. Odd., Stampa, 24 febbraio 2012, p. 50, Sport).
Composto dal v. tr. strappa (re) e dal s. m. applauso.
Già attestato nella Stampa Sera del 10 dicembre 1973, p. 16, Sport (a. r.).