stratego
stratègo (o stratèga) s. m. [dal gr. στρατηγός, comp. di στρατός «esercito» e ἄγω «condurre»] (pl. -ghi). – 1. Nell’antica Grecia, comandante militare e, in senso più specifico, ciascuno dei dieci membri di una magistratura ateniese (istituita alla fine del sec. 6° a. C.) che avevano il comando dell’esercito e della flotta. 2. a. Nell’ordinamento amministrativo dell’impero bizantino, il supremo funzionario preposto al tema, cioè alla provincia ordinata militarmente; nominato dall’imperatore, cui rispondeva direttamente, riuniva in sé il potere militare e civile. b. Denominazione, nel medioevo, di funzionarî, con poteri per lo più civili, dei principati longobardi di Salerno e Benevento, e di varî stati della Puglia, della Calabria e della Sicilia. 3. Con accezione generica, esperto di strategia militare (in questo sign., e in quello seg., è quasi esclusiva la forma stratega): Annibale fu uno dei più grandi s. dell’antichità; le doti di stratega di Garibaldi; gli s. del Pentagono, negli USA. 4. estens. e fig. Persona particolarmente abile nell’individuare e perseguire i modi e i mezzi più opportuni per raggiungere un determinato scopo, per risolvere una situazione e sim.: il capo del governo è un abile s. e riuscirà a comporre i dissidî esistenti tra i partiti della coalizione governativa; in questa accezione, anche al femm.: quella direttrice d’azienda è un’ottima stratega.