streptomicina
s. f. [der. del nome del genere Streptomyces, comp. di strepto- e -myces «-micete»; ingl. streptomycin]. – Antibiotico elaborato da ceppi di streptomiceti della specie Streptomyces griseus, isolato nel 1944: ha avuto grandissima importanza in quanto è stato, tra il 1947 e il 1952, l’unico agente altamente attivo nei confronti della tubercolosi, ma il suo impiego, anche sotto forma di derivati, si è sensibilmente ridotto con la scoperta di altri antibiotici e di chemioterapici che hanno la stessa azione ma sono meno tossici e che più difficilmente inducono nei microrganismi fenomeni di resistenza; in associazione con altri farmaci viene tuttavia ancora usato, sotto forma di sali e di derivati, nel trattamento delle forme più gravi di tubercolosi (tubercolosi miliare e meningite tubercolare), nel trattamento di particolari infezioni (tularemia, peste) e in quello della endocardite batterica e della brucellosi.