striatura
s. f. [dal lat. striatura «scanalatura», der. di striare]. – 1. non com. L’atto, il fatto di striare. 2. Con sign. concreto, insieme di strie o strisce che segnano una superficie; anche, una singola stria o striscia: un marmo, un tessuto, con una bella s., con bellissime s.; la lucida superficie del tavolo era tutta graffiata da s. fatte con il temperino; le bianche s. lasciate come scie dai reattori militari nel cielo azzurro; la fotografia notturna di una via con s. rosse e bianche di fari d’auto in movimento (Del Giudice). 3. Con usi e sign. specifici: a. In patologia vegetale, mal della s., lo stesso che mal della striscia (v. striscia). b. In cristallografia, fenomeno osservato in alcuni cristalli, consistente nella presenza, su alcune facce (facce striate), di una serie di solchi più o meno superficiali e con andamento regolare, che si origina per concrescimenti paralleli di individui molto ravvicinati, o a geminazione polisintetica (s. di geminazione): tra gli esempî più tipici la striatura triglifa della pirite, la striatura sulle facce di sfaldatura basale dei plagioclasî, ecc. c. In geologia, s. glaciali, solchi più o meno profondi, in genere ad andamento subparallelo, che si formano sulla superficie delle rocce costituenti il letto di un ghiacciaio per l’attrito sulle rocce stesse di ciottoli e altri frammenti rocciosi trasportati dalla massa di ghiaccio in movimento; in geologia strutturale, s. tettoniche, i solchi sottili, talora microscopici, lasciati sulle superfici di faglia dai sedimenti clastici trascinati per attrito durante il movimento della faglia stessa, utili per stabilire il movimento dei suoi due labbri.