stridore
stridóre s. m. [dal lat. stridor -oris, der. di stridēre «stridere»]. – 1. a. Rumore forte di cosa (o, anche, di animale) che stride: lo s. di una carrucola; Ma quali odo lamenti E stridor di catene ...? (Parini); Sente, pian piano, con sordo stridore, A doppia chiave riserrar di fuore (Giusti); si sentì lo s. di quella porta prima aperta, poi chiusa (Piovene); stridore di denti, il rumore che fa chi digrigna i denti per terrore, rabbia o minaccia; ivi sarà pianto e stridor di denti, espressione evangelica spesso citata con riferimento alle pene dell’inferno o con altri usi estens. (cfr. Matteo 8, 12: Filii autem regni eicientur in tenebras exteriores: ibi erit fletus et stridor dentium). b. ant. o region. Freddo eccessivo e asciutto; o, al contrario, caldo eccessivo, arsura: Ha fatto buono all’uva lo stridore Di tutta estate (Pascoli). 2. In medicina: a. S. laringeo, particolare rumorosità del respiro (con o senza dispnea) causata da alterazioni a carico della laringe; se ne riconoscono una forma congenita, dovuta a malformazione della laringe (stenosi laringea, anomalie epiglottiche, ecc.), con rumore inspiratorio e senza dispnea, che scompare spontaneamente, in genere dopo il 1° anno di vita; e varie forme acquisite (di tipo inspiratorio, espiratorio o miste) provocate da numerose cause morbose che coinvolgono la laringe. b. S. respiratorio, particolare forma di dispnea tracheale rumorosa, provocata da compressioni cervicali o mediastiniche della trachea (gozzi, tiroiditi e strumiti, tumori della tiroide, ipertrofia e tumori del timo, linfogranuloma, linfoadeniti mediastiniche, aneurismi della convessità dell’arco aortico, ecc.) oppure da corpi estranei inalati.