strigolo
strìgolo s. m. [forse der. di striga, forma region. per strega]. – 1. Nome di piante erbacee annuali di famiglie diverse: a. S. selvatico, boraginacea (lat. scient. Buglossoides arvensis, sinon. Lithospermum arvense) che vive negli incolti, nei pascoli aridi e nelle garrighe, con scapo alto fino a 50 cm, foglie lineari lanceolate, fiori bianco-giallastri, raramente purpurei. b. S. a fiori rossi, cariofillacea (Vaccaria hispanica, sinon. Saponaria vaccaria), un tempo comune in tutto il territorio italiano, oggi quasi scomparsa dalla pianura padana; infestante delle messi, ha fusti eretti alti anche più di 50 cm, foglie lanceolate e fiori rosei. c. Al plur., strigoli, nome di alcune piante cariofillacee e in partic. di sottospecie di Silene vulgaris (sinon. Silene cucubalus) e Silene inflata, molto comuni, che vivono nei campi e nei prati, escluse le zone acide, e sono anche ruderali e nitrofile. 2. In macelleria, nome region. della rete che avvolge l’intestino di alcuni animali da macello, e per estens., al plur., l’intestino stesso, o la trippa.