stripping
〈strìpiṅ〉 s. ingl. [der. di (to) strip «togliere via»], usato in ital. al masch. – 1. In fisica nucleare, reazione di s., lo stesso che reazione nucleare di strappo (v. strappo). 2. In tecnologia chimica (anche, in ital., strippaggio), eliminazione di piccole quantità di sostanze volatili da un liquido poco volatile mediante insufflazione in questo, a caldo, di vapore acqueo o di altro aeriforme; l’operazione trova impiego soprattutto nella tecnologia del petrolio per innalzare il punto di infiammabilità del cherosene o del gasolio. Il termine è usato anche, per estens., a indicare operazioni analoghe, effettuate con tecniche varie (estrazione con solventi, elettrolisi, ecc.), sempre allo scopo di separare completamente piccole quantità di sostanza da una soluzione o da altro supporto. 3. Nella costruzione navale, in partic. delle navi cisterna, sistema di prosciugamento delle cisterne che si avvale di un servizio di esaurimento diverso da quello di scarico, con proprie elettropompe e tubolature di diametro minore; anche con uso attributivo: azionare la pompa s.; la tubolatura s. di poppa è in avaria. 4. In chirurgia, tecnica di exeresi, impiegata generalmente nell’asportazione della safena per il trattamento delle varici degli arti inferiori: consiste nell’introdurre nel lume della vena, sezionata alle due estremità, una sonda particolare (chiamata stripper) che viene fissata a una delle estremità stesse e poi ritirata dall’estremità opposta, determinando in tal modo l’asportazione del tronco venoso.