strofe
stròfe (o stròfa) s. f. [dal lat. stropha (gr. στροϕή, propr. «voltata, evoluzione del coro», der. di στρέϕω «voltare»)] (pl. stròfe, raro stròfi). – Periodo metrico e ritmico di due o più versi, per lo più ripetuto in uno stesso componimento poetico: la s. classica, basata sulla quantità e sul numero di versi (s. distiche, tristiche, tetrastiche, ecc. di due, tre, quattro versi, ecc.); la serie strofe, antistrofe ed epodo, nella lirica dorica e nella poesia corale; la s. moderna, caratterizzata di norma dalla rima e dal numero di versi (terzina, quartina, sestina, ottava o stanza, ecc., di tre, quattro, sei, otto, ecc., versi); s. alcaica, saffica, proprie della metrica classica ma riprodotte anche nella poesia moderna. ◆ Dim. strofétta, strofettina, strofe breve, o alla buona: una strofetta di quinarî; un brindisi formato da una strofettina scherzosa; spreg. strofùccia; pegg. strofàccia. Tutti gli alterati sono per lo più sentiti come derivati della variante strofa, che è la forma più com. con riferimento alla metrica non classica.