stronzo
strónzo s. m. [dal longob. *strunz «sterco»]. – 1. Massa fecale solida di forma cilindrica. 2. (f. -a) Volgare epiteto ingiurioso, la cui connotazione offensiva si è andata via via riducendo con il tempo, fino a significare, genericamente, «persona inetta e incapace, o che comunque si comporta in modo criticabile»: «... Ci ha detto anche stronzo ... E, in quanto a stronzi», crollò il capo, «siamo tutti compagni ...» (C. E. Gadda). Spesso anche scherz., in tono amichevole: dai, non fare lo s., vieni con noi! Anche in funzione di agg. (come attributo o come predicato): che ragazza stronza!; ma sei proprio stronzo!; quanto siete stronze!; impiegati stronzi così non ne avevo mai conosciuti! (e, con tono scherz. e amichevole: sei il solito s.!); con riferimento a atteggiamento, discorso e sim., stupido, odioso, detestabile: ragionamenti s.; un comportamento s.; ha delle idee davvero stronze. ◆ Dim. stronzétto, stronzettino; accr. stronzóne; pegg. stronzàccio (tutti in senso fig., con i rispettivi femm. stronzétta e stronzettina, stronzóna, stronzàccia).