stupire
v. intr. e tr. [dal lat. stupēre, con mutamento di coniug.] (io stupisco, tu stupisci, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Essere preso da stupore, da grande meraviglia per qualche cosa. Con uso assol., non com.: stupisco proprio; stupisco davvero per quanto mi dici; non sarebbe da stupire se dicesse di no; Stupiro e si guardaro in viso Gli altri con muta meraviglia (V. Monti); più com. come intr. pron.: non c’è da stupirsi; con un compl. introdotto dalla prep. di: il saggio non si stupisce di nulla; mi stupisco della sua faccia tosta; con una prop. oggettiva: mi stupisco che non sia ancora tornato. 2. tr. Meravigliare, causare stupore: mi stupisce la sua ostinazione; la risposta mi stupì; sono fatti che ormai non stupiscono più nessuno; il risultato del concorso ha stupito un po’ tutti. ◆ Part. pass. stupito, frequente anche come agg.: se ne stava lì tutto stupito; ne rimase stupito lui stesso.