stupro
(ant. strupo) s. m. [dal lat. stuprum, di origine incerta]. – Atto di congiungimento carnale imposto con la violenza (corrisponde al termine giur. violenza carnale): commettere uno s.; essere accusato di s.; denunciare il colpevole dello s.; essere vittima di uno s.; processo per s.; avendo tutte le storie gentilesche somiglianti incominciamenti favolosi, come certamente la romana, che da uno stupro d’una Vestale incomincia (Vico); in diritto canonico, atto di violenza carnale commesso su una donna in stato verginale. Nella forma ant. metatetica strupo è usato da Dante (Inf. VII, 12) con il sign. fig. di violenza contro Dio degli angeli ribelli: Vuolsi ne l’alto, là dove Michele Fé la vendetta del superbo strupo.