subentrare
v. intr. [dal lat. tardo subintrare, comp. di sub- e intrare «entrare»] (io subéntro, ecc.; aus. essere). – 1. Entrare al posto di un altro succedendogli immediatamente o sostituendolo: s. a qualcuno in un diritto; l’inquilino che è subentrato a me (o che mi è subentrato) nella locazione dell’appartamento; con la fine di questo mese lascio l’ufficio e subentrerà al mio posto un impiegato di recente assunzione; a mano a mano che un’ondata di attaccanti veniva respinta, ne subentrava subito un’altra. In senso fig., con sign. generico, seguire, succedere: al piacere subentra presto la noia; alla prima impressione di stupore subentrò presto nel suo animo un senso di profondo disgusto. 2. Forma ant. o rara per sottentrare, entrare sotto o entrare dentro un luogo; nell’uso letter. talora anche trans.: d’un corso Subentrando i gran-d’atrii [entrando di corsa dentro i grandi atrî], a dietro lascia Qual pria le porte ad occupar tendea (Parini). ◆ Part. pres. subentrante, per lo più in funzione di agg., che subentra: dare le consegne al comandante o alla segretaria subentrante (anche come sost., il subentrante, la subentrante). In medicina, fenomeno morboso subentrante, fenomeno accessionale (febbrile, convulsivo, emolitico o altro) che compare reiteratamente e con frequenza molto ravvicinata, così che a un episodio ne succede un altro a breve intervallo dal precedente o prima ancora che questo sia completamente risolto.