sublimazione
sublimazióne s. f. [dal lat. tardo e mediev. sublimatio -onis]. – 1. a. L’azione, il fatto di sublimare, di rendere o di essere reso sublime: s. di un affetto, di un sentimento; ne’ pubblici infortuni ... si vede sempre un aumento, una s. di virtù (Manzoni); tendere alla s. spirituale per mezzo dell’ascetismo e della contemplazione. b. In psicanalisi, termine introdotto da S. Freud (ted. Sublimierung) per indicare la trasformazione di impulsi istintuali primitivi, soprattutto sessuali, a livelli superiori e socialmente accettabili, e comunque di carattere non sessuale, come processo prevalentemente inconscio operante nella produzione artistica e creativa e nella sfera religiosa; v. anche neutralizzazione (nel sign. 8). 2. In fisica e chimica, fenomeno consistente nel passaggio di una sostanza dallo stato solido allo stato aeriforme direttamente, senza passare per lo stato liquido (il fenomeno inverso prende il nome di brinamento, sebbene nell’uso corrente si usi spesso, anche per questo, il termine sublimazione); calore di s., la quantità di calore che occorre somministrare a un grammo di sostanza per ottenerne la sublimazione; tensione di s., la tensione di vapore della sostanza allo stato solido: generalmente bassa a temperatura ordinaria (meno che per alcune sostanze come lo iodio, la canfora, l’antracene, ecc., che perciò sublimano facilmente), cresce con la temperatura stessa.