subliminale
(non com. subliminare) agg. [comp. del lat. sub «sotto» e limen «soglia, limitare», sull’esempio dell’ingl. subliminal]. – 1. In fisiologia, stimolo s., d’intensità inferiore al valore di soglia: senza dubbio lui ne raccoglieva le note inconsapevolmente, soltanto attraverso un udito subliminale (Morante). 2. In psicologia, termine introdotto verso la fine del 19° sec. dal filosofo e psicologo A. H. Pierce per designare le sensazioni sotto il livello della coscienza, troppo deboli per essere riconosciute, ed esteso successivamente a indicare tutta l’attività psichica che si svolge a tale livello (concetto che corrisponde in parte a quello psicanalitico di inconscio). Oggi si parla di pubblicità s., di proiezioni e trasmissioni s. per indicare quelle forme di persuasione occulta che potrebbero attuarsi attraverso messaggi inseriti nelle proiezioni cinematografiche e soprattutto nelle trasmissioni televisive, consistenti in immagini e voci di brevissima durata che, pur non essendo percepite coscientemente dagli spettatori, sono tuttavia in grado di agire nel loro subconscio.