suggerire
v. tr. [dal lat. suggerĕre (propr. «portare sotto», comp. di sub- e gerĕre «portare»), con mutamento di coniug.] (io suggerisco, tu suggerisci, ecc.). – 1. Rammentare ad altri qualche cosa, dirgli ciò che deve o dovrebbe dire, rispondere o scrivere: gli stava sempre vicino e gli suggeriva le risposte adatte; s. la parola esatta; devo mandargli un telegramma di congratulazioni: suggeriscimi tu una bella frase. In partic., rammentare a un attore (o a un cantante), pronunciandole a voce bassa e senza farsi notare, le parole che deve via via proferire recitando (o cantando), come è compito proprio del suggeritore: s. la battuta, l’inizio di una battuta; o anche, a scuola, far arrivare, sottovoce, senza farsi accorgere, la risposta o la soluzione esatta (o il procedimento da seguire) a un compagno che si trovi in difficoltà nel rispondere a una domanda o nello svolgere un compito: non ricorda le date, e quando è interrogato in storia se le fa s.; in questa accezione, è spesso usato assol.: non suggerite! (raccomandazione che può essere rivolta in situazioni analoghe anche fuori della scuola). 2. a. Fornire o richiamare alla mente: la contemplazione della morte deve s. idee di umiltà e di solidarietà; il tema, nella sua formulazione, suggerisce già gli argomenti da svolgere. b. Proporre, consigliare, dire ad altri quello che deve fare e come: gli suggerì il modo di cavarsela a buon mercato; userò il metodo che mi hai suggerito; il medico gli suggerì una dieta particolare; gli suggerì di andare per qualche giorno in montagna; «Oh! suggerire a lei che sa di latino!» (Manzoni).