suicidio
suicìdio s. m. [voce formata sull’analogia di omicidio, col lat. sui e -cidio: v. suicida]. – 1. Il fatto, l’atto di togliersi deliberatamente la vita: manifestare propositi di s., tentare il s.; la disperazione lo spinse al s.; decidere di sottrarsi al disonore col s.; s. assistito, quello di un malato; per i filosofi stoici il s. era lecito, in determinate circostanze; in Giappone il s., obbligatorio o volontario, del samurai è detto ῾harakiri’; la Chiesa cattolica condanna il s. come violenza contro Dio e la propria persona. In diritto, istigazione o aiuto al s., delitto compiuto da chiunque induca altri al suicidio, ne rafforzi i propositi o comunque lo agevoli nell’azione. 2. fig. Grave pregiudizio o danno che si arreca a sé stessi, alla posizione e agli interessi personali, sia deliberatamente sia per insipienza e incapacità: nelle tue condizioni di salute, mangiare e bere così smodatamente è un s.; s. morale, politico; puoi costituirti, se credi, ma sarebbe un suicidio.