super diffusore
s. m. In caso di epidemia, persona che trasmette il virus a un numero più alto di individui rispetto alle altre. ♦ L'uomo, un britannico di mezza età, avrebbe contratto il virus a Singapore, dove si trovava per una conferenza internazionale promossa dalla sua azienda. Poi, quando era ancora asintomatico, il 53enne aveva raggiunto la famiglia, che era a sciare sul versante francese del Monte Bianco. Lì, il "super diffusore" avrebbe infettato altri 5 concittadini, che alloggiavano nello stesso chalet. Poi, una volta tornato a Brighton (nel sud dell'Inghilterra) il portatore, che per il momento non presentava sintomi, si era recato in un pub, dove avrebbe nuovamente diffuso la malattia. Il sospetto è che abbia infettato 11 persone, di cui 4 nel Regno Unito, 5 in Francia e 1 a Maiorca. Poi, una volta accortosi di aver contratto il virus, il cittadino britannico sarebbe stato immediatamente ricoverato. (Francesca Bernasconi, Giornale.it, 11 febbraio 2020, Mondo) • Non è ancora chiaro quali siano le cause per cui un contagiato diventi super diffusore. Un’ipotesi è che in alcuni soggetti il sistema immunitario sia più efficiente e tenga meglio sotto controllo il virus, comportando sintomi di minore entità: l’infetto non si accorge di essere malato, mantiene una vita attiva e diffonde il coronavirus in più circostanze. I ricercatori pensano che la risposta sia probabilmente da cercare in una combinazione di fattori, che include la possibilità per alcuni individui di sopportare meglio un’alta carica virale. (Post.it, 12 febbraio 2020, Scienza) • [tit.] Coronavirus, il mistero del super / diffusore in Francia e del mancato / contagio in Italia. (Messaggero.it, 12 febbraio 2020, Italia).
Derivato dal s. m. diffusore con l’aggiunta del prefisso super-2 sul modello dell’ingl. super spreader.