supercontiano
agg. e s. m. (f. -a) Che, chi sostiene con grande convinzione le posizioni politiche di Giuseppe Conte. ♦ Il punto è che l’omaggio all’identità prevederebbe, e ormai se lo aspettano anche numerosi eletti o aspiranti tali che hanno sentito le parole di Beppe Grillo e che già agli Stati generali avevano preso posizione in questo senso, che il tetto dei due mandati resti in vigore. Se così fosse, sarebbe difficile mantenere buoni rapporti con la totalità dei big (a eccezione del ministro supercontiano Stefano Patuanelli, debuttante alla camera e reduce da un «mandato zero» da consigliere comunale) se al tempo stesso dovesse decretarne la scadenza. (Giuliano Santoro, Manifesto.it, 2 aprile 2021,Politica) • Per sbrogliare la matassa si dovrebbe votare il nuovo direttorio? "Da supercontiano direi proprio di sì. Sei mesi fa agli Stati generali abbiamo scelto di darci questo organo, e peraltro non sappiamo neanche come andarono quelle votazioni su chi doveva intervenire. Eleggerlo sarebbe opportuno anche dal punto di vista legale perché toglierebbe un alibi a chi oggi delegittima il M5S: quando il nuovo organo darà la guida a Conte, nessuno potrà obiettare alcunché". (Matteo Pucciarelli intervista Dino Giarrusso, Repubblica.it, 8 maggio 2021, Politica) • Così il dibattito, finora confinato ai conciliaboli dei malpancisti, stavolta assume i crismi dell’ufficialità: «Resteremo al governo solo a certe condizioni» dice Gianluca Perilli, supercontiano del Senato, in un’intervista a Il Foglio. E aggiunge: «Giuseppe è stato fatto fuori da un’operazione brutale, è normale che sia freddo con Draghi». (Carlantonio Solimene, Tempo.it, 5 giugno 2021, Politica) • Chi ha fretta che tutto si concluda con la scissione è il supercontiano Travaglio sul Fatto Quotidiano, preoccupato a suo modo che “il terzo” goda troppo, come ha scritto in un editoriale riferendosi a Draghi. Che sarebbe impegnato, con l’aiuto del centrodestra partecipe del governo, in una opera di “demolizione” di tutto ciò che il suo predecessore aveva fatto a Palazzo Chigi e dintorni. Il che presupporrebbe – anche se il segretario del Pd Enrico Letta non vuole sentirselo dire – l’eventuale nuovo partito di Conte tentato più dall’opposizione che dal governo. E Grillo al contrario, si dovrebbe desumere: un Grillo proposto dal Fatto con una scatoletta intatta di tonno sulla testa e – nella “cattiveria” di giornata – con il figlio Ciro, accusato di stupro dalla Procura di Tempio Pausania, messo meglio del MoVimento. Che è l’altra creatura del comico genovese. (Francesco Damato, Policy Maker Mag.it, 2 luglio 2021, Italia).
Derivato dal nome proprio (Giuseppe) Conte con l’aggiunta del prefisso super- e del suffisso -ano.