superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi correlativi a inferiore, cui si contrappone direttamente. Il secondo termine di paragone, quando è espresso, è introdotto dalla prep. a (abita al piano s. al nostro, o a noi), ma più spesso è sottinteso: abita al piano s.; oppure l’agg. è usato assol.: la parte s. dell’edificio, di un mobile, della pagina, del corpo umano, del viso; il labbro s.; gli arti s., le braccia; in codicologia, scrittura s., quella vergata successivamente al lavaggio e alla raschiatura del testo originario (scrittura inferiore). In partic., il corso s. di un fiume, quello più vicino alla sorgente, e così il Nilo s., il Danubio s., ecc.; alla posizione rispetto al corso di un grande fiume si fa spesso riferimento anche nella denominazione di regioni geografiche: Austria S. o Alta Austria, rispetto al corso del Danubio (contrapp. all’Austria Inferiore o Bassa Austria); presso gli antichi Romani, invece, quando una provincia era divisa in due parti, era detta superiore la parte più vicina a Roma (quindi Pannonia s., Mesia s., Dacia s. erano le parti più occidentali), inferiore quella più lontana. b. Che è maggiore per altezza, o per misura, quantità, intensità, forza, ecc.; che è rappresentato da un numero più alto: raggiungere un livello s., essere a un livello s. (anche in senso fig.); statura s. alla media o rispetto alla media; una temperatura s. a 60 °C; ottenere un punteggio s.; contiene alcol in quantità s. al 21%; i motori di cilindrata s.; questa stoffa ha un prezzo s. all’altra; un nemico s. per numero ma non per valore. 2. fig. a. Che supera, che va oltre, che oltrepassa (sempre indicando il secondo termine di paragone), in espressioni come: è un lavoro s. alle mie forze; il risultato è stato s. all’aspettativa; ha ricevuto un’educazione s. alla sua condizione sociale; dimostra una maturità di giudizio s. alla sua età; con sign. più ampio: le false religioni non han potuto nascere che dall’idea d’una forza o virtù superiore all’umana (Vico). Che è al di sopra di: è un’opera s. a ogni critica; per me, è una persona s. a ogni sospetto, di tale rettitudine morale che non può essere toccata da sospetto. Con valori più partic.: essere s. agli avvenimenti, riuscire a dominarli, con la propria abilità, col proprio equilibrio, ecc.; con altri complementi, essere s. a, non curare, non dare peso e importanza, sdegnare: io sono s. a certe cose, a certi pettegolezzi, a tali bassezze; bisogna essere s. a queste meschinità. b. Che ha maggior pregio, maggior valore, e, riferito a persona, che è al di sopra di altri per determinate doti o capacità: questa pelle mi pare s. per qualità, resistenza, durata; essere, mostrarsi, rivelarsi s. all’avversario; essere s. ad altri per merito, per bravura; riuscire s. in una gara, in una competizione (anche con il senso di «vincitore»); in questo campo, mi sento s. a chiunque; si giudica s. a noi; non ritiene nessuno s. a sé. Riferito sia a cose sia a persone, è spesso usato assol., con valore quasi di superlativo: è un prodotto s., di qualità s., decisamente s.; è un ingegno s., ha un’intelligenza s. (dove si può sottintendere: alla media, al livello ordinario, e sim.); è un uomo s., una donna s., di alte doti morali, spirituali, intellettuali. c. Che in un ordinamento, in una gerarchia, in una considerazione qualsiasi di valori e d’importanza, occupa un posto più elevato (con questa accezione, con uso assol., senza cioè un termine di confronto): i gradi s. dell’esercito, della carriera diplomatica; corso s. di studî; ginnasio s., le classi 4a e 5a del ginnasio, così chiamate quando le prime tre classi ginnasiali (oggi assorbite nella scuola media dell’obbligo o scuola secondaria di primo grado) avevano il nome di ginnasio inferiore; scuole medie s. o scuole dell’ordine s. (o assol. le superiori), le scuole secondarie di secondo grado (licei, istituti magistrali e tecnici, ecc.); istruzione s., l’istruzione universitaria; Consiglio s., denominazione di varî organi collegiali (v. consiglio, n. 5 a); popoli di civiltà s.; aspirare a s. condizioni di vita; ant., corpi s., gli astri: la mortifera pestilenza ... per operazion de’ corpi s. o per le nostre inique opere da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali (Boccaccio). In partic., di persona che, all’interno di una stessa categoria, ha un grado più elevato: ufficiali s., dal maggiore in su; con uso estens., per ordine s., per disposizione s., per ordine, per disposizione che provengono da chi ha maggiore autorità. d. Come s. m., chi occupa un grado più elevato e ha perciò legittima autorità su altri, in una gerarchia, in una comunità, in un ufficio, ecc.: obbedire ai s.; rispettare i proprî s.; essere lodato, premiato, rimproverato, punito da un s., dal s.; occorre il permesso dei s.; con licenza dei s., delle autorità ecclesiastiche (formula che nel passato veniva spesso stampata sulla prima o sull’ultima pagina di un libro); non riconosce superiori, non vuole avere superiori sopra di sé, di persona insofferente di disciplina e di imposizioni. In società religiose, chi ha la potestà legittima di comandare e dirigere gli altri membri della società o una parte di essi: il s. del convento, il padre s. (con questo sign., si ha anche il femm., che in questo solo caso assume la forma superiora, s. f. o anche agg.: rivolgersi alla madre superiora); s. ecclesiastico, il superiore delle missioni già costituite autonome, nelle terre da evangelizzarsi: viene nominato dalla S. Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli o di Propaganda Fide e ha i diritti e le facoltà del prefetto apostolico (è quindi un vero ordinario del luogo). 3. a. In botanica, piante s., quelle che, rispetto alle inferiori (alghe, funghi, ecc.), hanno il corpo costituito tipicamente da radice, fusto e foglie, e per questo dette cormofite; sono considerate tali le pteridofite e le spermatofite o, in senso più stretto, le angiosperme, cioè le piante con i fiori tipici, tutte caratterizzate dalla differenziazione di tessuti con varie funzioni (tegumentale, di conduzione, ecc.) in rapporto a differenti modificazioni della parete cellulare, come lignificazione e suberificazione. b. In zoologia, animali s., termine privo di qualsiasi contenuto filogenetico-zoologico, ma spesso adoperato, nell’uso com., per indicare i vertebrati. 4. In geologia, di strato, piano, ecc. che si trova più in alto, cioè più vicino alla superficie, di altri a lui sottostanti: in base al principio della sovrapposizione, lo strato superiore è, in una serie stratigrafica indisturbata, più recente di quelli a lui sottostanti. In geologia e in paletnologia, la parte più recente di un periodo o di un’età: il triassico s., il paleolitico superiore. 5. letter. Precedente (con questo sign. è un latinismo): parrà forse a quelli che il libro s. aranno letto che uno scrittor ... (Machiavelli); anche di durata questi buoni ordini eccedettero grandemente i s. (Leopardi). ◆ Avv. superiorménte, di sopra, al di sopra, nella parte di sopra: la facciata si apre superiormente con una grande loggia; superiormente, la scatola è colorata in rosso.